04/11/2013
Dopo l’argento olimpico a Londra, il secondo della carriera, la delusione e l’amarezza non erano state ancora digerite, adesso Clemente Russo non è uomo che si ferma a rimuginare sul passato e lo ha dimostrato ad Almaty in Kazakhstan conquistando con gran determinazione la medaglia d'oro dei pesi massimi ai Mondiali di pugilato Aiba. Netto il punteggio della finalissima vinta contro il russo Tischenko, battuto 3-0 (29-28; 29-28; 29-28) e mai in grado di
"Tatanka" soprannome celebre della fiction televisiva da lui interpretata anni fa, nella corsa al titolo di campione del mondo si è trovato opposto il coriaceo pugile di scuola russa che sul ring della Baluan Sholak Palace of Culture della capitale del Kazakhstan ha visto Russo dominare le prime due riprese, cosa che gli ha consentito di accumulare un vantaggio incolmabile per il pur forte avversario, che non è mai riuscito a evitare i suoi colpi. Nella terza ripresa poi, che i giudici hanno assegnato al boxeur russo, il pugile di Marcianise si è limitato a controllare senza correre rischi. A 31 anni arriva l’iride a distanza di sei anni da quello vinto a Chicago.
L' Italia ha concluso il Mondiale con un bottino piuttosto ricco e in modo positivo oltre l’oro del pugile di Marcianise ci sono i bronzi di Valentino nella categoria leggeri (60 Kg) e Cammarelle nei supermassimi (+91 Kg). A dominare ad Almaty sono stati i pugili di casa, che hanno conquistato quattro dei dieci ori in palio con i vari Zhakipov, Ashkalov, Yeleussinov e Alimkanuly, mentre due sono andati a Cuba con Estrada e De La Cruz Peraza, due all'Azerbaigian con Chalabaiev e Medzhidzov, uno alla Russia (Aloyan) e uno all'Italia con il nostro Clemente Russo.